Chi sono


  • Ignazio Tambè D.O. USA
  • Già Docente di Medicina Complementare Università Tor Vergata Roma
  • Già Docente dei corsi di perfezionamento in Posturologia e Osteopatia Università di Palermo
  • Lecturer of Biomedical Science - USA
  • Osteopatia - Fisioterapia
  • Applied Kinesiology

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L'Osteopata assoluto - di Gerardina Cantarella

"L'Osteopatia non può curare tutti i tipi di patologie, ma spesso deve essere integrata con altre terapie, quindi non può essere che parte integrante di un approccio multidisciplinare"

Prof. Dr. Ignazio Tambè


In questo numero incontriamo il Dr. Ignazio També, inizialmente fisioterapista poi osteopata, e dal 1994 fino al 2000 docente titolare di Kinesiologia Applicata (AK) per ICAK-D (Collegio Internazionale di Kinesiologia Applicata - Sez.Tedesca) e per IMAK (Associazione Medica Internazionale di Kinesiologia Applicata - Sez.Austriaca)., Doctor and Lecturer of Biomedical Science presso la Universitas Internationalis PRO DEO di NEW YORK (U.S.A.).
Dal 2001 al 2004 docente ai “Corsi di perfezionamento di Posturologia ed Osteopatia ” presso il Dipartimento di Scienze Stomatologiche dell’ Università degli studi di Palermo.
Ha collaborato con i più noti maestri di Medicina Manuale: Dr. Walter Schroth, Prof. Dr. Jirout, Prof. Dr. Lewit, rispettivamente Primario del reparto di Neurologia e Primario del reparto di Ortopedia dell’Università di Praga negli anni ’70-‘80 e con il Dr. Med. Wolfgang Gerz, specialista in Chiroterapia e in Medicine e Terapie Naturali, applied Kinesiology-Diplomate/ICAK (DIBAK), docente presso la Ludwig Maximilian Universitaet di Monaco di Baviera.
Attualmente è docente di Medicina complementare al Master in Medicine Naturali presso l’Università degli Studi di Roma – Tor Vergata.

Qualcuno ha detto che non esiste l’Osteopatia ma esistono gli osteopati. Chi è l’osteopata Ignazio Tambè?

Non mi definisco un osteopata assoluto poiché, grazie agli studi di medicina biologica e ortomolecolare e all’utilizzo della Kinesiologia Applicata come metodo diagnostico, sono in grado di valutare eventuali problemi biochimici e in parte anche disturbi psichici ad essi collegati.
Già all’inizio della mia carriera professionale, mi ero accorto che l’osteopatia non può curare tutti i tipi di patologie, ma spesso deve essere integrata con altre terapie anche perché non tutti i disturbi dell’organismo derivano da problemi osteomuscolari, tendinei, o da fissazioni e ptosi organiche.
L’osteopatia, quindi, non può essere che parte integrante di un approccio multidisciplinare.

Nella sua lunga carriera ha avuto modo di conoscere e lavorare con i più grandi …ce ne parli..

Innanzitutto voglio ricordare il boemo Walter Schrott che mi ha introdotto per primo nel mondo della medicina manuale.
Grazie a lui, alla fine degli anni ’70, sono arrivato a Praga dai grandi maestri della medicina manuale di allora : Prof. Jirout, che ideò le radiografie dinamiche, Prof. Lewit, che dimostrò scientificamente l’effetto delle manipolazioni, Prof. Janda, che sviluppò gli esercizi di rilassamento muscolare post-isometrico.
Dopo gli studi di osteopatia una figura molto significativa è stata senz’altro il Dr. Wolfgang Gerz, molto noto anche in Italia per i suoi libri e le sue pubblicazioni.
E’ stato per me l’esempio da seguire: il medico per eccellenza, completo in molte branche della medicina, da lui ho imparato le basi dell’omeopatia, della medicina ortomolecolare e della Kinesiologia Applicata.
Il lavoro svolto insieme è stato molto fruttuoso perché abbiamo potuto integrare ed applicare le nostre diverse conoscenze e i miei contributi alla medicina sono stati possibili anche grazie ai suoi stimoli. Con lui ho potuto sperimentare quanto sia importante il lavoro d’equipe.
Nel suo studio a volte il paziente era esaminato contemporaneamente da medici con diverse specializzazioni, con il risultato che questi usciva con una sola diagnosi e con una sola terapia.

Quali sono i suoi contributi alla medicina?

Nel ’93 ho pubblicato nella rivista tedesca di medicina naturale Naturheilpraxis “Die Viscerale Manipulation in Rahmen der Applied Kinesiology” (La manipolazione viscerale nell’ambito della Kinesiologia Applicata). Questo articolo è stato poi pubblicato nelle due edizioni del “Lehrbuch der Applied Kinesiology” di W. Gerz.
Sono stato il primo al mondo ad integrare le manipolazioni viscerali nella Kinesiologia Applicata, sviluppando, tramite il test muscolare, un sistema di sicurezza che ci consente di individuare le indicazioni e le contro-indicazioni al trattamento manuale degli organi.
Il test è anche molto indicativo per indurre il paziente ad ulteriori esami clinici per la diagnosi precoce di patologie dalle più semplici come cisti, litiasi, tumori benigni etc. alle più gravi anche di tipo neoplastico.
Nel ’95 al Congresso europeo di Kinesiologia Applicata svoltosi a Londra ho pubblicato “The Role of the Sternum in Cranio-sacral Therapy” (Il ruolo dello sterno nella terapia cranio-sacrale), nel quale ho descritto tutte le possibili disfunzioni dello sterno sino allora sconosciute, la sua partecipazione diretta al ritmo cranio-sacrale con le relative posizioni simultanee, e tutte le interazioni con le articolazioni temporo-mandibolari, quindi la postura, l’emodinamica cardiaca, i sistemi endocrino e immunitario, ecc. In Italia, ho potuto far conoscere questo mio lavoro ed altri già pubblicati durante i corsi di Posturologia e Osteopatia presso il dipartimento di scienze Stomatologiche dell’Università di Palermo.

Nel Gennaio 2002 al II Convegno Multidisciplinare di Posturologia a Paestum ho presentato “L’influenza dello Sterno sul Sistema Cranio-mandibolare” e nell’ottobre dello stesso anno al IV Congresso Mondiale di Posturologia svoltosi a Roma ho presentato una relazione su “L’influenza dello Sterno sull’ATM e sulla Postura”.
Nel ’95 sempre nel libro di W. Gerz sono state pubblicate “Le Catene di Cause e Conseguenze secondo Tambè”.
Esse descrivono in modo molto semplice le compensazioni-disfunzioni osteomuscolari e organiche dell’organismo in seguito ad una patologia che può avere il suo inizio in un organo o in una articolazione.
In queste catene sono menzionati tra le altre strutture sia i denti che le ossa della volta plantare. Il vantaggio di tale conoscenza,una volta individuata la causa/le cause, risiede nel poter evitare l’utilizzo di supporti ortopedici, quali plantari o bytes, perché inutili o addirittura dannosi per l’effettiva guarigione del paziente.

Nel sopramenzionato libro di Gerz ho pubblicato il Test dell’episiotomia detto EPITAMBE’ (nel1995 l’associazione medica di AK della Carinzia ha voluto onorarmi dando al test il mio nome.). Esso permette di esaminare se la cicatrice causa disturbi alla vescica, agli organi di riproduzione e/o al sistema osteoarticolare.
Nel 1999 ho pubblicato nel Medical Journal for Applied Kinesiology “ I Punti di Allarme per i Denti Neurologici” che permettono di individuare eventuali denti neurologici ( sublussazioni dentali e alveolari); e nell’anno successivo “I Punti di Allarme per il Sistema Cranio-Sacro-Sternale, che indicano eventuali disfunzioni presenti nel cranio, nello sterno e nel sacro.

Il suo curriculum parla chiaro, lei è un uomo alla ricerca..dove vuole arrivare?

Sono sempre alla ricerca di nuove tecniche sia di diagnosi e di terapia. Credo che la monotonia, come in tutti i campi ma specialmente nella medicina, sia deleteria poiché rende il terapeuta o il medico schematico.
Non tutti i pazienti infatti si lasciano catalogare in schemi già conosciuti.
In 33 anni di professione posso affermare di non avere curato mai delle lombalgie uguali in pazienti diversi.

Non tutto è stato facile nella sua vita professionale, ci parli dei suoi studi e di ciò che l’ha interessata nel corso degli anni, della “genialità italiana”, così come la definì Gerz.

I pionieri sono sempre quelli che incontrano le maggiori difficoltà perché devono tracciare il percorso.
Le difficoltà che si incontrano sono dovute maggiormente alla incapacità di altre persone di seguire i ritmi e i tempi dei pionieri.
Nel ’75 Walter Schrott ed io fummo osteggiati dall’ambiente medico bavarese. In tutta la Baviera solo noi due allora praticavamo la medicina manuale.
Poi agli inizi degli anni ‘80 le mutue tedesche riconobbero la medicina manuale come terapia ufficiale e quindi rimborsabile.
Nel 1986 al mio esordio professionale in Italia venni tacciato di magia dall’ambiente medico, successivamente le cose peggiorarono quando cominciai ad occuparmi delle disfunzioni dei visceri (osteopatia viscerale), e ad utilizzare la kinesiologia applicata come metodo diagnostico.
Nel frattempo la realtà è cambiata. L’osteopatia è ormai alle soglie del riconoscimento sia da parte della medicina ufficiale che dal punto di vista legale, lo dimostra il fatto che da tre anni insegno Medicina Complementare e Kinesiologia Applicata nei Master di Medicina Naturale presso l’Università di Tor Vergata in Roma.

Come lavora oggi?

Prima di tutto ritengo sia necessario stressare il paziente il meno possibile. Utilizzando i test muscolari di Kendall & Kendall e i punti della elettro-agopuntura secondo Voll ( EAV ) si può trovare in maniera piuttosto rapida una via d’ingresso nei vari sistemi: linfatico, endocrino, ecc., individuando quelli stressati.
Ciò permette la diagnosi come anche la terapia, evitando manipolazioni inutili e dolorose o di adattare dei supporti ortopedici (plantari, split, bytes) prima ancora di aver ristabilito l’equilibrio organico e biochimico del paziente.

Cosa pensa della posturologia?

In alcuni stati da pochi anni è stato introdotto questo tipo di studio, che appunto si occupa della statica del paziente in una forma olistica.
Si è cercato di dimostrare come l’occlusione influenzi la statica e la dinamica dei piedi e viceversa, e insieme tutta la struttura. Non si è scoperto nulla di nuovo: già Galatius nel suo famosissimo Galateo, circa 2000 anni fa, raccomandava di sedere con la schiena diritta durante il pasto e di non incrociare le gambe. Egli aveva notato che una scorretta posizione della schiena e del bacino influenzava negativamente la masticazione e quindi le articolazioni temporo-mandibolari.
Nel 1983 anche Travell e Simons hanno descritto nel “ Myofascial Pain and Dysfunction “ come i muscoli dell’occlusione influenzino la postura e il non trattamento di questi possa causare recidive.
Ma ancora molto poco vengono considerate le patologie organiche, o come un organo malato sia anch’esso in grado di influenzare negativamente la statica e la dinamica dell’organismo.
Nel 2001 durante una conferenza da me tenuta presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Genova sulla “Nutrizione e Postura”, ho dimostrato come lo stress di un organo possa influenzare la postura ed ho indicato le interrelazioni tra organi, vertebre, sistema-cranio-sacro-sternale, articolazioni temporo-mandibolari, denti e piedi.
Il mio insegnamento consiste oggi nell’educare il medico, il terapeuta o l’osteopata a cercare le possibili cause e ad intervenire su di esse, eliminandole in modo veloce ed efficace.

Cosa si sente di dire alle nuove generazioni di osteopati?

La nuova generazione di osteopati dovrà comunque tenere conto delle ultime acquisizioni scientifiche, dando il proprio contributo manuale dove le cause siano di origine meccanica, ma demandando il paziente all’internista-naturopata qualora esse siano prioritariamente di natura organica, evitando così manipolazioni e mobilizzazioni inutili, a volte dolorose e alla lunga dannose per il paziente.
Troppe manipolazioni, oltre alle microlesioni capsulari, causano l’ipermobilità articolare e quindi instabilità che il corpo cerca di compensare con spasmi muscolari.

Contatti

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